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Anonimo

Teatro degli Indipendenti diretto da Anton Giulio Bragaglia. 155° lavoro rappresentato dallo sperimentale Ultimi avvenimenti. 6 quadri di Marcello Gallian

Roma, Off. Graf. I.G.A.P., 1930

Locandina cm 33 x 35 circa, leggeri segni di pieghe al centro. Rarissima locandina del Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia, teatro “sperimentale sovvenzionato dallo Stato” come indicato in testa. La parte centrale è riservata alla promozione dello spettacolo “Ultimi avvenimenti”, di Marcello Gallian, da rappresentarsi il 7 aprile 1930, con indicazione di personaggi e interpreti e regia di Carlo Ludovico Bragaglia (fratello di Anton Giulio). Compaiono anche, in un riquadro centrale, alcune note relative all’autore in pieno stile degli Indipendenti: “Marcello Gallian, fenomeno da baracca, e spauracchio dei tradizionalisti, non ricorda forse neanche dov’è nato e quali strade incantate ha percorso fino ad oggi; mistico ed inverosimile come mai presenta, per adesso, all’amato pubblico il divertente ma tremendo spettacolo della fine del mondo…”. Ai lati del foglio compaiono pubblicità editoriali (volumi di Marinetti, Ernesto Cauda, Francesco Flora, Bragaglia) e di mostre alla Casa d’arte Bragaglia (Alessandro Vangelli). Il teatro degli Indipendenti, una sorta di cabaret espressionista all’italiana, fu fondato da Anton Giulio Bragaglia nel 1922 e fu chiuso nel 1931. Nell’arco della sua attività, fu una palestra di polemiche e discussioni, alternando al repertorio futurista, autori come Apollinare, Wedekind, Strindberg, O’ Neill, Brecht. Nella lotta per il rinnovamento del teatro italiano, va senz’altro messo in prima linea il nome di A. G. Bragaglia che fondò, peraltro, il primo teatro stabile con finalità artistiche guidato da propositi di aperta rivolta contro il passato, peraltro in piena sintonia con il dettato futurista. Bragaglia, scenografo, fu anche prolifico autore di testi e studi sul teatro. Marcello Gallian era nato a Roma nel 1902, aveva studiato nel convento dei Vallombrosiani a Santa Trinita a Firenze e ne era fuggito per raggiungere D’Annunzio a Fiume, dopodiché, giovanissimo, abbracciò con entusiasmo il nascente fascismo che alimentava il mito della guerra e della fuga dall’ambiente borghese. Fu poi sansepolcrista, squadrista, partecipò alla marcia su Roma. Fu scrittore neo-espressionista dallo stile estroso, furente, infocato, lirico, deformatore, talvolta perfino umorista: un umorismo non patetico ma poetico. Il teatro ebbe per Gallian un’importanza grandissima, anche se non pari al successo che con esso ottenne. Dopo l’exploit della Casa di Lazzaro (anch’esso rappresentato al Teatro degli Indipendenti) non si ripeté il momento magico che aveva tenuto dietro quell’opera, anche se il teatro rimase comunque decisivo nella vita e nella carriera di Gallian. Molti degli altri lavori dell’autore romano non andranno oltre le compagnie filodrammatiche e alcuni suoi testi rimasero inediti.

SKU: 32 n.543

450,00 €

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