In 4, pp. 115 + (1b) + (4) con 1 carta geografica f.t. più volte rip. e 16 piante f.t., tavv. sinottiche n.t. Dedica al fr. parzialmente cancellata. Scarabocchio al marg. inf. del fr. Al verso della sguardia è incollato un foglio a stampa con il testo della lettera del Guardiasigilli Zanardelli sull’opera di Lanzerini. Cart. mod. Rara opera che riprende il progetto Caranti del 1865 sulla colonizzazione penitenziaria nelle isole del Golfo di Bengala. Il progetto, affidato a Biagio Caranti dal Ministro dell’Agricoltura e Commercio Luigi Torelli, decadde quando Torelli si dimise e al suo posto arrivarono successori non più interessati alla questione. Parecchi anni dopo Lanzerini, impiegato amministrativo all’Università di Pisa, ritornò sul tema scegliendolo come tema di un’esercitazione con Antonio Salandra nel Corso di scienze economiche-amministrative cui si era iscritto. Tuttavia, anche questa volta, nonostante il parere favorevole di Leone Carpi, l’iniziativa non si concretizzò. Scrive Lanzerini che il sistema della deportazione seguito, ad esempio, dall’Inghilterra, "contro il quale si levò così gran rumore in Europa, ha tanto contribuito in Australia allo sviluppo della prosperità del paese". Nel progetto, articolato in 72 punti, "si ordina la presa di possesso in nome della Nazione italiana e colle forme d’uso, delle isole Nicobare situate nel golfo di Bengala". La colonia penitenziaria sarà formata da 1500 individui dei quali 1200 uomini e i restanti donne. Numerose nel testo le tavv. sinottiche con l’elenco del personale di bassa-forza, l’indennità di soggiorno e gli stipendi per i funzionari, i generi alimentari del personale, animali e materiali da acquistare. In fine di volume si trovano 16 piantine con la progettazione della città di Sambelonga presso il Golfo di Ganges, sede della colonia penitenziaria, il palazzo governativo, la caserma, l’edificio dei deportati, magazzini e stalla, la chiesa. Al di là del caso italiano, occorre ricordare che altrove, in particolare in Francia, dopo l?abolizione della pena di morte per delitti politici nel 1848, la deportazione sarà il mezzo principale con cui sbarazzarsi degli elementi indesiderati. In Italia, durante il fascismo, sarà attivata una disciplina simile con il provvedimento del confino su isole o luoghi sperduti.
SKU: cat. n.175
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