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Julius N. H.

Lecons sur les prisons présentées en forme de cours au public de Berlin en l’année 1827. Ouvrage traduit de l’allemand par H. Lagarmitte avocat, accompagné de plusieurs notes du traducteur et de M. Mittermaier, professeur a l’Université de Heidelberg Tome premier (-second)

Paris, Chez F. G. Levrault, 1831

2 voll. in 8, pp. XXXIV + 440; (4) + 502 con 4 tavv. in lit. più volte rip. f.t. Alcune cc. si presentano brunite. Br. ed. con lievi danni. Importante e raro saggio che anticipa di due anni quello di Beaumont et Tocqueville. La traduzione francese parte dal presupposto che la Francia sia ancora arretrata per ciò che riguarda il miglioramento delle condizioni dei detenuti durante la loro redenzione. Julius parla della nascita della "società disciplinare", laddove la disciplina non si identifica con una specifica istituzione o apparato, ma rappresenta un tipo di potere che può essere esercitato attraverso vari strumenti (penitenziari, case di correzione, istituti di educazione, ospedali). In una società in cui gli elementi principali non sono più la comunità e la vita pubblica, ma lo Stato da una parte e il singolo individuo dall’altra, quest’ultimo esercita di giorno in giorno un’influenza sempre crescente, costruendo e organizzando quegli edifici destinati a sorvegliare la moltitudine degli uomini. "Il lavoro, alternandosi al pasto accompagna il detenuto fini alla preghiera della sera […] è così che si succedono le settimane i mesi gli anni; così il prigioniero che al suo arrivo era un uomo incostante […] diviene a poco a poco […] così familiarizzato col lavoro […] che potrà esserte esposto con maggior confidenza alle tentazioni cui il recupero della libertà lo sottoporrà". Per Julius si trattava di un processo storico già compiuto, mentre Bentham nel suo Panopticon lo aveva descritto come un programma tecnico. Inoltre Julius, parlando del principio panoptico, diceva che vi era in esso ben più di una ingegnosità architettonica: era un avvenimento nella storia dello spirito umano. L?antichità era stata una civiltà di spettacolo. L?età moderna pone il problema inverso: procurare ad un piccolo numero o persino ad uno solo la vista istantanea di una grande moltitudine. Cfr. Foucault, Sorvegliare e punire, pp. 262 e 236.Du systeme penitentiaire aux Etats-Unis et de son application en France.

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