18 voll. in 8 grande tutti ben rilegati in mz. tl. coeva con titoli e annate stampigliati in oro al dorso. Diciotto annate consecutive complete dal giugno 1944 al 1961 della rivista, fondata da Palmiro Togliatti, che fu l’espressione ideologica del PCI. La rivista inaugurò il corso delle sue pubblicazioni con il n° 1 del giugno del 1944, dopo la liberazione di Roma, con il nome “La Rinascita” che poi divenne nel gennaio del ’45 “Rinascita” con l’aggiunta del sottotitolo “Rassegna di politica e di cultura italiana”. Il nome rimane invariato fino alla cessazione delle pubblicazioni nel 1989. La periodicità fu mensile fino all’aprile del 1962 per divenire poi settimanale quando si affiancò alla rivista anche il supplemento “Il Contemporaneo”. Rinascita conservò l’originaria struttura editoriale sino ai primi anni Sessanta, quando vennero introdotti alcuni cambiamenti per renderla più aderente alle trasformazioni che investivano l’Italia in quel decennio. Dopo la morte di Togliatti, nel 1964, alla direzione si alternarono molti dirigenti del Partito: Gian Carlo Pajetta, Luca Pavolini, Alessandro Natta, Gerardo Chiaromonte, Alfredo Reichlin… Sospese la pubblicazione dall’agosto 1989 sino al gennaio 1990, quando uscì con un nuovo formato e una nuova numerazione, sotto la direzione di Alberto Asor Rosa. Togliatti, in due interventi nel primo numero, firmandosi nel primo Ercoli e nel secondo Togliatti, spiega che i comunisti rappresentavano l’avanguardia di tutte le forze nazionali, che il vecchio partito di sovversivi si era trasformato nel partito dell’unità “della classe operaia, delle forze antifasciste, unità di tutta la nazione…”. Togliatti affida dunque a Rinascita il compito di costruire l’ideologia del “partito nuovo” pubblicando fin da subito articoli destinati a definire i caratteri del rinnovato Partito comunista. Oltre ad essere formalmente il direttore, Togliatti era anche personalmente coinvolto nella scelta degli articoli e nel controllo dei loro contenuto. I ledear del partito scrivevano su Rinascita così come un nutrito gruppo di intellettuali, storici, filosofi, giuristi, critici letterari di estrazione non comunista. Tra i collaboratori politici: Pajetta, Pavolini, Natta, Chiaromonte, Coppola, Ferrara, Reichlin, Ledda, Pietro Ingrao, Armando Cossutta, Luciano Lama, Giorgio Amendola, Franco Calamandrei, Luigi Longo, Giorgio Napolitano. La rivista era principalmente caratterizzata da contributi di argomento socio politico ed economico, tuttavia un certo spazio era riservato anche alle arti e alla rassegna letteraria. Fra gli altri si segnalano interventi sul cinema di Carlo Lizzani, Vittorio De Sica, Virgilio Tosi, interventi sul teatro di Luchino Visconti, sulle biennali di Guttuso… Fra i critici letterari le principali firme erano Manacorda, Sapegno, Chiarini, Ferretti…
SKU: 34 n.276
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