In 8 (cm 17 x 24), pp. 56 con illustrazioni nel testo. Bigliettino di Flavio Erminj, redattore della rivista, con ringraziamento manoscritto per la sottoscrizione dell’abbonamento, fissato con punto metallico all’interno del piatto anteriore. Brossura editoriale. Numero 5, dell’agosto 1977, di questa rivista di poesia e letteratura fondata da Franco Verdi e diretta da Domenico Cara. “Più problematiche e destinate a sviluppi ideologici meno monolitici furono altre riviste quali ‘Aperti in squarci’, ‘Altri Termini’ e ‘Pianura’. La prima, nata a Verona nel 1976 con la direzione di Domenico Cara, e Franco Verdi, Flavio Ermini e G. Bellini in redazione ‘sembrò cercare una sintesi tra sperimentazione linguistica e funzione politica’ (G. Conte) ma in realtà coltivò fino alla fine la nostalgia per i bei tempi, durati poco, in cui i poeti uscivano dalle case per cercare di coinvolgere la gente, in compagnia delle forze di opposizione operaia e giovanile…” (G. Manacorda, “Storia della letteratura italiana contemporanea: 1940-1996″, p. 747. In questo numero: Franco Ferreri, Sette poesie; Adriano Spatola, “4 ova zeroglifiche”; Brandolino Brandolini D’Adda, “Paginetta evoluzionaria”; Gianni Toti, “Collavoratorio squarquoio”; Mario Quesada, “Schema per un’autobiografia in versi”; Nino Majellaro, “Il segno vitale della parola”; Alberto Cappi “Notula sul pensiero antologico”; ecc…
SKU: 29 n.4743
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