In 8, pp. XVI. Scritta a penna al frontespizio. Cartonat. moderna. Pubblicazione anonima, ma opera di Pietro Paolo Conti, cardinale italiano, nativo di Camerino, che partecipò al Concilio nel 1769 nel quale venne eletto papa Clemente XIV. La pubblicazione di questo libello si inserisce proprio nell’occasione di questa elezione. L’autore, che molte cose aveva approfondito in tema di amministrazione dello stato, auspica l’eliminazione delle molte ingiustizie ed estorsioni fatte dai governatori a danno dei poveri, il miglioramento dell’economia "là dove un tempo vi era bella coltura delle campagne e fertilità ora vi è desolazione e orrore". I tesorieri, obbligati a mandare a Roma moneta d’oro e d’argento, rifiutano la moneta in rame a pagamento delle gabelle ma solo questa circola in realtà tra il popolo. L’Autore si scaglia poi contro i nobili dello stato pontificio che definisce "poveri e superbi" (e se si applicassero a commerci e mercatura non m arcirebbero tra le miserie) ma anche contro i finti poveri cioè coloro che "si appigliano all’arte del birboneggiare". Raro e interessante saggio di economia politica.
SKU: 26 n.2133
300,00 €