In 4 (cm 24,5 x 32), pp. 63 + (1) con piantine e illustrazioni nel testo. Brossura editoriale con bella grafica al piatto anteriore. Pubblicazione che esce di fatto anonima, comprendente una serie di articoli, di cui uno solo firmato da Pietro Giulio Bosisio, ma che sappiamo essere il risultato degli studi e delle ricerche condotte nell’ambito di “Stile”, il frutto della collaborazione tra Adalberto Libera e Gio Ponti, che nell’immediato dopoguerra conducono una riflessione sulla ricostruzione, sull’abitare e sugli “alloggi tipo” adatti ad una costruzione seriale. Libera assegna a Ponti un ruolo centrale nella ricostruzione scrivendogli in una lettera: “Può darsi che tu non ti veda, ed allora ti dirò che sulla prospettiva della ripresa edilizia, il tuo profilo è il più evidente. Altri si sono sfiatati”. Si intensifica la campagna a favore dell’unificazione edilizia, della tipizzazione, della prefabbricazione e della produzione industriale degli elementi edilizi per la casa. Si ritrova, già nel titolo, ‘La casa esatta’, l’idea dell’architettura esatta, già presentata sulla rivista “Stile” nel giugno del 1944, un’architettura di “minima” che definisca “il limite minimo di esattezza sotto il quale è delitto operare”. Questo è il primo – e unico – quaderno pubblicato con la collaborazione, oltre a Ponti e Libera, di Bosisio, Pierangelo Pozzi, Eugenio Soncini, Giuseppe Vaccaro, Guido Beretta, e altri. Fra i contributi presenti: Verso le dimensioni esatte delle case normali; Verso la profondità esatta dei fabbricati e l’impiego di elementi orizzontali pronti e prefabbricati; Piante basi per case normali a corpo doppio; Verso le dimensioni esatte degli ambienti; Verso le dimensioni esatte ed i procedimenti più economici delle strutture; Verso le coperture prefabbricate esatte per le case normali; Verso le pendenze e gronde normalizzate; Verso le scale esatte; ecc…
SKU: 29 n.5176
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