2 voll. in 8 (cm 16,5 x 24,5), pp. 31 + (1b); 17 + (1b). Omaggio autografo alla prima carta bianca del primo; dedica autografa al frontespizio del secondo. Qualche fioritura sparsa alle pagine di entrambi. Brossura editoriale con piccole bruniture al piatto posteriore del primo. Moise Amar (1844-1914), avvocato, giurista, fu docente di Diritto industriale a Torino dal 1877. Il Comitato torinese per il Progresso degli Studi economici in Italia commissionò un’inchiesta nel 1876 sul lavoro delle donne e dei bambini nelle fabbriche. La questione, e i risultati dell’indagine, vennero affrontati in questi due lavori da Amar. Il Comitato rivolse domande sul tema agli industriali, ai sindaci, ai medici condotti, ai maestri comunali e ai parroci. Riassunte ed esaminate le varie risposte, il Comitato torinese dell’Associazione per il progresso degli studii economici, nell’adunanza del 20 aprile 1876, dopo discussione, fu d’avviso: “Che è giusta ed utile una legge la quale tuteli il lavoro dei ragazzi e delle donne nelle fabbriche; – e che questa legge debba fissare un minimum dell’età, in cui i ragazzi siano ammessi nelle fabbriche, che potrebbe essere, di regola generale, a dieci anni, ed assicurare che i ragazzi ammessi abbiano ricevuto un certo grado di istruzione, che fino ad una data età il lavoro giornaliero non oltrepassi un certo numero di ore, e che i ragazzi non vengano impiegati in operazioni ed in ore nelle quali sia impedito il loro sviluppo fisico e danneggiata la loro moralità”.
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