In 8 (cm 13,5 x 20), pp. 103 + (1 bianca). Strappetto all’angolo inferiore dell’ultima pagina (103) con perdita di alcune parole del testo originale reintegrata in facsimile. Brossura muta coeva. Edizione originale molto rara di questo catalogo botanico del territorio piemontese. Iccu menziona un esemplare di pp. 103 + (3). Il foglio in più comprende le 2 pagine con l’errata non presenti nella nostra copia. Tuttavia quell’esemplare non corrisponde perfettamente al nostro, infatti – in quello – l’introduzione dell’A. ha per titolo “De vi atque effectibus aerei temperiei in viventibus observatis simulque de vario ejus dissimilibus in regionibus agendi modo”. Nel nostro esemplare invece l’introduzione è intitolata “De efficacia et usu aeris temperiei in viventibus observato simulque suo agendi modo dissimilibus regionibus proprio”. Nella nostra copia le pp. introduttive sono 28, 31 nell’altra. Il contenuto del testo sembra sostanzialmente il medesimo anche si si tratta di due redazioni differenti con modifiche stilistiche. Nella nostra variante, peraltro, dopo il testo introduttivo di 28 pagine, inizia il catalogo vero e proprio a pagina 29. Nell’altro, dopo il testo introduttivo di 31 pp., inizia il catalogo che riporta però sempre la pagina 29 come inizio, non seguendo – di fatto – la numerazione consequenziale rispetto all’introduzione. Analizzando quindi i due esemplari e le indicazioni dell’errata corrige, la nostra risulta essere stata la prima stampa dell’opera con la prima redazione dell’introduzione (infatti gli errori sono ancora presenti e non corretti), mentre l’altro esemplare presenta una seconda variante aggiornata dell’introduzione, emendata dagli errori, cui segue il catalogo botanico vero e proprio. La carta di errata della seconda stampa non è pertanto corretta per la parte introduttiva (che è di fatto diversa per cui non c’è coincidenza con le indicazioni) mentre è valida per il catalogo vero e proprio che presenta alcuni errori che si ritrovano anche nella nostra prima variante. Il catalogo si caratterizza per un’interessante ricognizione toponomastica, associata naturalmente a quella delle specie botaniche, e si suddivise nelle seguenti zone: Alpi pedemontane, Divisione del Fiume Po nel circondario Di Torino, Beinasco, Santa Brigida (Roletto), Candiolo, Carignano, Casalborgone, Caselle, Druento, Grugliasco, Frazione Maddalene (Viù), Madonna del Pilone, La Mandria, S. Mauro, Millefiori, Moncalieri, Orbassano, Rivalta, Sassi (Borgata Sassi), Settimo, Stupinigi, Superga, Vebaria, Vinovo, circondario di Susa, Assietta, Avigliana, Bussolino, Cenisio, Cesana, Claviere, Exilles, Monginevro, Giaveno, Oulx, circondario di Pinerolo, circondario di Chieri, Cinzano, Reaglie, Pavarolo, Pecetto, Casalese, Tortonese, Astigiano (Agliano, Calosso, Castell’Alfero, Costigliole, Isola, Vinchio, territorio di Acqui, Albese (Canale), Vercellese, circondario di Crescentino, Ivrea, circondario di Aosta, Cuneese (Argentera, Demonte, ecc…), Valle Stura, Vinadio, Monregalese, circondario di Savigliano, Ceva, Garessio, ecc… Giovanni Lavy (1774-1851), medico e discepolo di Carlo Allioni, fratello dello scultore Amedeo Lavy, fu autore di vari scritti sulla flora piemontese. Manno, 5237.
SKU: 40 n.5511
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