In 8, cm 17,5 x 24,5, pp. 188 + (4). Brossura editoriale con minime riparazioni e risarcimenti ai tagli dei piatti. Belle dedica autografa dell’autore all’occhietto indirizzata a Umberto Vittorio Cavassa, in seguito direttore del Lavoro e del Secolo XIX di Genova: ‘Al mio buon Cavassa mitragliere. Con tanta amicizia. In guerra. Anno di vittoria’. Cavassa e Fiorita parteciparono alla prima guerra mondiale, venendo entrambi insigniti della medaglia di bronzo al valor militare. L’unione tra i due letterati in armi verrà in seguito interrotta dalle successive vicende storiche che vedranno Cavassa diventare partigiano legato all’area liberale e Fiorita convinto militante della Repubblica sociale. L’attività letteraria di Fiorita inizia nel 1911, anno di pubblicazione di ‘Le canzoni della patria’. In seguito, pur laureatosi in matematica pura, si diede al giornalismo e alla produzione teatrale. Fu vicino alla tarda scapigliatura genovese (con Gino Piastra e Costanzo Carbone) ed ebbe, in particolare in quegli anni, parecchie incursioni nell’ambito della sperimentazione futurista. Fu direttore della rivista ‘La forgia’ e si conoscono suoi componimenti paroliberi. In ‘Sorrisi violetti’, invece, prevale la vicinanza alle suggestioni gozzaniane, in particolare nel tono colloquiale e dimesso della sua poesia e, dello stesso Gozzano, compare più volte il nome inserito nei versi: ‘…amica ricordate/ leggevamo Gozzano/ nel mezzo dell’estate…’ (in: Amica ricordate?, p. 119). Salaris 1992, p.85. F. Ragazzi, Marinetti: futurismo in Liguria, p. 62. Cammarota, Futurismo, 206.2.
SKU: 29 n.4867
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