In 4, pp. 22 + (2b). Br. ed. Discorso tenuto nella Sala degli Orazi e dei Curiazi in Campidoglio in occasione dell’apertura dei lavori dell’Istituto Internazionale di Agricoltura voluto da Vittorio Emanuele III. Nel gennaio 1905, Vittorio Emanuele scrisse al Presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti, appoggiando la proposta dell’agronomo americano Lubin, che aveva proposto in patria, senza ottenere risultati, la fondazione di una Commissione internazionale del Commercio. Il 29 maggio venne convocata a Roma una conferenza di quaranta stati che pose le basi dell’iniziativa; Lubin propose la creazione di due Camere: una Camera ‘alta’, formata dai rappresentati dei singoli Stati, ed una Camera ‘bassa’, formata dai membri eletti dalle organizzazioni private. Da questa conferenza nacque quindi la spinta propulsiva decisiva per la costituzione dell’Istituto Internazionale di Agricoltura, punto di raccordo e coordinamento fra pubblico e privato, e fra le diverse nazioni che chiesero di farne parte.
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