In 16 (cm 13 x 20), pp. 114. Gora alle pagine. Brossura rifatta con carta d’epoca. Saggio giuridico che si inserisce nel dibattito sull’utile salviano, il mezzo giudiziale col quale il creditore ipotecario conseguiva il quasi possesso del pegno e ne percepiva i frutti, al fine di soddisfarsi del credito, lasciando la proprietà salva a chi di diritto. Il quasi possesso era trasferito temporaneamente al creditore il quale amministrava la cosa in nome del padrone. Nel 1827 Nicola Nicolini aveva scritto sul tema in particolare esaminando la questione se un diritto ipotecario, acquistato sotto le leggi anteriore ai nuovi codici, potesse venire esercitato anche per via dell’utile interdetto salviano. Allo studio di Nicolini risponde Bellia con questo saggio del 1828.
SKU: 55 n.220
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