In 8, pp. 64. Br. ed. Testo riquadrato. Interessante saggio sulla filosofia del senso della vista il cui A., appunto, era non vedente. Il volume fu recensito nel "Crepuscolo" del 7 maggio 1854. L’A. era presentato come un "ingegno sottile e penetrante" e il lavoro notevole "in ordine alla genesi delle idee che fanno accorgere il cieco della mancanza della vista e lo conducono a rendersi ragione di quel senso a lui ignoto". Rumor, "Scrittori vicentini", p. 232.
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