In 4, pp. XX + LXVI. Titolo al f. in rosso e nero, inc. all’acquaf. al f. con allegoria inc. da Ant. Fiori. Cart. coeva. Importante regolamento di questa complessa struttura assistenziale e carceraria romana. Promossa dagli Odescalchi e allestita in uno dei suoi palazzi alle spalle del Porto di Ripa Grande, fu destinata inizialmente all’assistenza degli orfani. Innocenzo XI Odescalchi, nel 1693, implementò la struttura concentrandovi altrew categorie di diseredati sino ad allora ospitati altrove. Clemente XI ampliò la struttura concentrandovi anche il carcere per i minorenni e Clemente XII vi aggiunse il carcere femminile con un ampliamento su progetto del Fuga. Questa importante relazione rappresenta in realtà il regolamento stabilito per le varie categorie di ospiti della struttura: i vecchi; le vecchie; zitelle orfane; ragazzi (orfani); ragazzi in cacere correzionale. Sono indicate le norme per il vestiario, le attività, il cibo, le attività lavorative ecc. A titolo d’esempio, nella parte dedicata al correzionale, così si parla del vitto: ‘Il loro vitto ordinario consiste in due pagnotte e mezza in tutto il giorno, più bruno delle altre comunità, in mezza foglietta foglietta di vino e la mattina in una minestra con sola pietanza di tre ocie di carne nei giorni di grasso e di salumi ne’ giorni di magro e le sere del venerdì sabato e vigilie dell’anno e di tutta la quaresima soli frutti o freschi o secchi …’.
SKU: 24 n.484bis
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