In 8, pp. 71 + (1). Br. orig. muta. Progetto della commissione legislativa genovese per la promulgazione di una nuova costituzione che così premetteva: "il popolo ligure considerando che il passato suo avvilimento è provenuto dall’essere stato soggetto ad un governo aristocratico, ed ereditario, e dall’essersi separato in classi differenti, ha stabilito di non formare in avvenire che una sola famiglia coll’adottare una Costituzione fondata su i veri principj della Libertà e dell’Eguaglianza…". Pertanto la sovranità era riconosciuta nelle mani del popolo essendo "indivisibile, inalienabile, imprescrittibile". Seguivano quindi le dichiarazioni dei diritti e dei doveri dell’uomo e del cittadino, lo stabilimento di un corpo legislativo diviso in due consigli, e di un Direttorio. Si dichiarava che la repubblica conservava la religione Cristiana Cattolica, tuttavia i beni ecclesiastici di qualunque natura appartenevano alla nazione. Il progetto venne divulgato nel mese di agosto e si fissò per il 14 settembre la popolare accettazione. Tuttavia i vari interessi che venivano toccati dalla costituzione erano troppo forti e così scoppiò il malcontento quasi generale. La sollevazione cominciò nella valle di Bisagno e poi si propagò nella riviera di Levante fino a Sarzana e in quella di Ponente fino a Polcevera. Il Governo provvisorio, all’annuncio della rivolta, affermò di dover rivedere alcuni articoli della costituzione specie quelli riservati alla religione cattolica. Manno, 23245.
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