In 8 (cm 16 x 24), pp. 40. Brossura editoriale con alone brunito ai piatti, danni riparati al dorso. Opuscolo pubblicato anonimo ma il cui testo fu attribuito a Boncinelli, studente della Scuola d’applicazione degli ingegneri di Torino. Qui i problemi iniziarono quando si scoprì che il cav. Betrone, segretario della Scuola, aveva causato un ammanco di 40 mila lire nei fondi da lui amministrati. A seguito di questa scoperta, vennero alla luce anche accuse di falsi, di certificati di lauree indebitamente rilasciati, di esami sostenuti da chi non aveva il diritto di darli. Gli studenti parteciparono ad un’agitazione e invocarono luce completa su questi fatti che ledevano l’onorabilità della Scuola e facevano scemare il valore delle lauree conseguite nella Scuola. Ci furono due inchieste, una amministrativa e l’altra giudiziaria. La seconda inchiesta, con un’ordinanza del giudice, stabilì che non vi furono alterazioni dei registri né anomalie nel rilascio dei diplomi. A seguito di agitazioni scoppiate ancora da parte degli studenti, furono sospesi dagli esami gli studenti Boncinelli, De Grecis e Casolegno. Finito il periodo della sospensione, Boncinelli pubblicò quest’opuscolo in cui i docenti venivano definiti “falsi, abietti e birbanti” con gli allievi “in balia di gente di continuo alcoolizzata o maniaca o venale che lesa nei propri interessi vuol turare la bocca colle minacce o colla solita arma delle bocciate”. Il Consiglio direttivo della Scuola, ritenendolo lesivo della disciplina scolastica, sospese di nuovo provvisoriamente lo studente dagli esami. Nel frattempo scoppiarono tumulti anche fra gli studenti che interruppero le lezioni dell’Università chiedendo che la punizione di Boncinelli venisse revocata. Fu presentata un’interrogazione in Parlamento ed il ministro dichiarò che i professori avevano sbagliato a sospendere lo studente e, pur riconoscendo infondate le accuse dell’opuscolo già dichiarate false dalle passate inchieste, aggiungeva che l’opuscolo era stato pubblicato fuori dell’Università e che i professori potevano fare causa in tribunale.
SKU: 55 n.1109
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