Raccolta pressoché completa di 81 fascicoli (manca solo un numero, l’ultimo doppio, il 15-16, dell’agosto del 1943) di questa storica rivista quindicinale uscita dal 1° marzo 1940 al 1° agosto del 1943 diretta da Giuseppe Bottai, ministro dell’Educazione nazionale, e da Giorgio Vecchietti. 1940: 20 fascicoli; 1941: 24 fascicoli; 1942: 24 fascicoli; 1943: 13 fascicoli di cui uno doppio, il n° 9/10 del 15 maggio (manca l’ultimo doppio, il 15/16, del 1° agosto). Il numero di pagine oscillava fra le 24 e le 32, il formato era di 26 x 36 cm circa. "Per minimizzare e ridurre le eventuali conseguenze di un sudditanza al potente alleato, l’Italia fascista doveva conquistare una propria e quanto più possibile autonoma funzione dirigente che, non potendo chiaramente manifestarsi nel campo delle armi, doveva essere ricercata nel più tradizionale e prossimo campo della cultura in cui il paese aveva mantenuto un ‘primato’ universalmente riconosciuto" (Lorenzo Tronfi, "Il Primato di Giuseppe Bottai: cultura e politica (1940-1943), pp. 6-7). "Da un lato il Fascismo, attraverso il Ministro dell’Educazione e i suoi collaboratori ed amici, riconosceva la propria insufficienza di fatto, per riaffermarsi liberamente come idea, e quindi come ricerca e come dialogo; e d’altro lato i collaboratori antifascisti rinunciavano praticamente alle pretese di assoluta purezza dell’intransigenza faziosa realizzando una convergenza concreta" (Antologia di Primato a cura di Vittorio Vettori, p. 9). Numerosissimi i collaboratori della rivista. Per la critica letteraria: Walter Binni, Adriano Seroni, Bruno Romani, Carlo Muscetta, Cesare Angelini, Enrico Falqui, Mario Alicata, Giuseppe De Robertis, Arnaldo Bocelli; per la critica storica e politica: Guido Piovene, Dino Del Bo, Ugo Spirito, Giaime Pintor, Carlo Morandi, Luigi Russo, Nicola Abbagnano,; per la narrativa e la poesia: Giovanni Comisso, Alfonso Gatto, Vasco Pratolini, Adriano Grande, Vincenzo Cardarelli, Sandro Penna. Molti gli scrittori pubblicati, spesso in prima edizione, sulle pagine della rivista: Cesare Pavese, Eugenio Montale, Dino Buzzati, Carlo Emilio Gadda, Riccardo Bacchelli, Antonio Aniante, Giani Stuparich, Carlo Linati, Vitaliano Brancati, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Sibilla Aleramo, Corrado Alvaro, ecc? Alcuni, come Paolo Monelli, sono stati capaci, proprio su ‘Primato’, di fare filtrare, tra le righe, acute constattazioni di disapprovazione e critica alla guerra. Allo stesso modo il frequente richiamo all’identità di provincia italiana, alla sua originaria moralità, presente soprattutto nelle accurate pagine letterarie riflette in antichi echi strapaesani una rinnovata amicizia e collaborazione fra Bottai e Mino Maccarai, ma anche la volontà di dare spazio a tanti giovani talenti, anche anticonformisti, come Corrado Alvaro, affascinati dalla cultura d’oltreoceano e capaci di rifletterne, in luoghi e ambienti della propria esperienza, stili nuovi e modi d’intendere la società. In tal modo ‘Primato’ finisce per essere la vetrina del fermento culturale di un’epoca in crisi" (Lorenzo Tronfi, Il Primato di Giuseppe Bottai: cultura e politica (1940-1943), pp. 10-11).
SKU: 34 n.423
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