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Anonimo

Presepe di carta a sagome scontornate con struttura a organetto. Seconda metà del sec. XVIII

S.l. (ma Piemonte), S.e. , S.d.

Teatrino cm 54 x 44 x 27 costituito da un grande boccascena dipinto e sagomato secondo motivi architettonici tardo barocchi e sipario decorato raffigurante una scena campestre incisa all’acquaforte acquerellata e applicata su cartone pesante. All’interno della struttura a soffietto in carta, la scena si compone di 9 quinte, corrispondenti alle 9 sezioni del soffietto, e di una parete finale in cartone che funge anche da chiusura, laddove il presepe venga ripiegato, e da fondale dipinto raffigurante un paesaggio nella parte interna. Sette sono le quinte, anch’esse dipinte a tempera e, al centro, troviamo 22 personaggi applicati alle sezioni di base della struttura a soffietto con, al penultimo livello, la sacra famiglia con bue e asinello e, nella parte superiore, nuvola con angeli. Le immagini sono scontorni applicati su cartoncino tratti da fogli incisi all’acquaforte e acquerellati, prodotti proprio come fogli da ritaglio per la decorazione di mobili, scatole e anche per la costruzione di diorami e teatrini come questo. Note sono le produzioni dei Remondini di Bassano, denominate ‘chinesi’ o ‘foglietti da ritaglio’ e altrettanto note sono quelle tedesche prodotte ad Augsberg da manifatture come quella degli Engelbrecht. Sorte sull’onda del successo del teatro vero e proprio, questo tipo di rappresentazioni d’intrattenimento minore ebbero un particolare sviluppo a partire dall’inizio del XVIII secolo, quando il grande interesse per le rappresentazioni musicale e teatrale, unitamente agli interessi scientifici e, in particolare, all’ottica, generarono quelli che vengono considerati i progenitori dello spettacolo cinematografico: ombre cinesi, lanterna magica, scatole ottiche ecc. All’interno di questo genere di produzioni, iniziarono a prodursi i diorami, costituiti da modellini di carta colorata e ritagliata somiglianti a una maquette teatrale, inseriti in apposite scatole ottiche dove, accostando l’occhio ad un foro, si osservava una scena colorata dall’effetto tridimensionale. Queste stesse costruzioni venivano anche (ed è il caso di questo presepe) installate in montature fisse, godibili al di là della macchina ottica e sovente utilizzate come elementi di decoro della casa. Se ben note sono le serie incise all’acquaforte, costituite da più fogli e da un boccascena ritagliabile, in questo caso il ricorso ai fogli da ritaglio si è limitato ai personaggi mentre per il boccascena, le quinte, il fondale e le parti basse del diorama, l’anonimo artista si è avvalso della pittura a tempera. Vitali Angrisani, Lo spettacolo di carta. In: La camera dei sortilegi, Electa, 1987, p. 20 segg.

SKU: 32 n.732

4.000,00 €

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