In 8 (cm 15 x 24), pp. 25 + (3b). Dedica autografa al piatto anteriore. Brossura editoriale. L’economista Giuseppe Prato, amico di Einaudi e collaboratore della ‘Riforma sociale’, intervenne nel dibattito sulla presenza di operai italiani emigrati all’estero con alcuni articoli. Prato ravvisava una sostanziale disparità tra masse organizzate e istruite di lavoratori stranieri e quelle di disgraziati e amorfi braccianti italiani che offrivano il proprio lavoro ad un prezzo inferiore, in quanto ‘unskilled’, non dotati cioè di alcuna specializzazione e capacità lavorativa, e pertanto preda facile dello sfruttamento da parte degli speculatori. In Francia, Algeria, a Smirne, i proletari italiani si vedevano costretti ad accettare, per scarse retribuzioni, i lavori “più penosi e ripugnanti rifiutati dagli indigeni… A Vienna e in generale in tutta l’Austria… i nostri lavoratori conservano, di fronte ai Tedeschi, un’inferiorità degradante che li fa sommessi strumenti d’ogni forma di sfruttamento…”.
SKU: 38 n.15680
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