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Anonimo

Per la funzione del venerdì gnoccolajo nell’anno 1835. Sonetto dedicato all’egregio signore nobile De Paoli I. R. Delegato Prov. di Verona

Verona, Tipi Bisesti, 1835

Manifesto cm 25 x 35,5, stampato al recto con grande vignetta xilografica in testa e bordura tipografica. All’intestazione segue il sonetto, a firma de Il pappà de maccheroni, nel quale si esalta la festa carnevalesca del Gnocco: “… farà questa funzione / In estasi restare il delegato / che sul palco a San Zen non è mai stato / in mezzo a mascherata processione / … / chi vien da Roma, Vienna, o Malamocco / per veder tal funzion, stupido resta / perchè il giorno più bello è quel del gnocco”. Antica e di origine incerta è l’origine di questa festa popolare veronese. Sembrerebbe che, a seguito di un’insurrezione popolare contro i fornai avvenuta nel 1531, venissero nominato dei probi cittadini al fine di distribuire cibo al popolo nella piazza di San Zeno, popolare quartiere della città. Tra questi, secondo la tradizione, pare vi fosse anche tale Tommaso Da Vico, medico che viveva nel quartiere e che, alla sua morte, lasciasse un legato nel testamento affinché tutti gli anni venissero distribuiti agli abitanti del quartiere pane, farina, burro e formaggio durante il carnevale. In onore di questo personaggio fu eretto un monumento. Da questa narrazione pseudo storica derivano il Bacanal del Gnoco e la figura di Papà del gnoco. L’immagine xilografica in questo manifesto raffigura la maschera veronese nell’atto di mangiare il piatto della tradizione.

SKU: 32 n.733

250,00 €

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