In 8 (cm 21 x 25 circa), pp. (20) con illustrazioni in nero e inserto centrale a colori. Brossura editoriale con bella illustrazione caricaturale di Giulio Boetto al piatto anteriore raffigurante d’Annunzio. Sempre di Boetto il ritratto caricatura d’apertura a piena pagina di Riccardo Zandonai. Il numero è dedicato alla scaramanzia legata al numero 13 a partire dalla illustrazione di copertina che mostra d’Annunzio modificare il numero 13, in 12 + 1, mentre accanto c’è la morte che lo guarda. Sono inoltre presenti: “Il canto del 13″ di Pitigrilli; l’articolo “Una grande mostra di caricatura e di umorismo indetta da Numero”: l’articolo “Il 13 nella vita municipale torinese”; ecc… Numero di questa rivista umoristica torinese fondata dal caricaturista Golia (pseudonimo di Eugenio Colmo 1885-1967) nel gennaio 1914. Fu compagno di studi di Guido Gozzano, di cui divenne amico, e contemporaneamente cominciò a disegnare per inclinazione e diletto. Divenne ben presto illustratore, attività cui lo portavano anche i suoi interessi letterari e la frequentazione dei suoi amici scrittori, e caricaturista notissimo. Furono fondatori della rivista, insieme a Golia, il pubblicitario Nino Caimi, Dino Segre (in arte Pitigrilli), il disegnatore Giovanni Manca. Ebbero il sostegno di Guido Gozzano, amico appunto di Golia, e di Amalia Guglielminetti. Di piccolo formato e di esiguo numero di pagine, fu stampato all’inizio con copertina e inserto illustrato centrale a colori ma divenne poi interamente in bianco e nero già prima dello scoppio del conflitto per tagliare i costi. “Raffinato e mordace, dalla dichiarata posizione antigiolittiana e anticlericale, e via via dichiaratamente interventista. Ma al di là degli schieramenti e del momento politico, la rivista si presentava nuova e brillante in ogni sua manifestazione: nei toni degli editoriali, delle novelle, dei disegni, degli scherzi in rima, dei concorsi e perfino in collaterali iniziative espositive, dedicate all’umorismo e alla caricatura. Un taglio che garantì subito un grande successo alla rivista, che arrivò a quintuplicare la tiratura nel giro di appena due mesi, tra il settembre e il novembre del 1914. Certo il pubblico apprezzò anche il carattere singolare delle sue illustrazioni, alcune più politiche e ciniche, altre più aggraziate e da giornalino di moda, e la qualità delle sue matite…” (Benadusi, Rossini, Villari, “1917. L’inizio del secolo americano. Politica, propaganda e cultura in Italia tra guerra e dopoguerra”, 2021, p. 142).
SKU: 34 n.981
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