In 4 (cm 24,5 x 33,5), pp. (4) di pubblicità + pagine numerate da 285 a 331 + (1) di pubblicità con illustrazioni nel testo. Brossura editoriale. Numero del novembre-dicembre 1933 di questa rivista novarese. Dopo la chiusura della rivista “La Libra”, Novara rimase priva di una pubblicazione specificatamente culturale. Per colmare tale lacuna, il marchigiano Alfio Coccia fondò, nella primavera del 1932, il bimestrale illustrato “Il Saggiatore”, che poi cambiò nome dal quarto fascicolo divenendo “Novara Novecento”. La rivista trattava vari argomenti – letteratura, arti figurative, cinema, arredamento, oggettistica, moda – con una particolare cura al ricco apparato iconografico e all’impaginazione, diversa da un numero all’altro, e con copertine su cui erano riprodotte opere di artisti italiani contemporanei. La rivista fu poi costretta a chiudere già alla fine del 1934 a causa dello scarso successo di vendite e dei debiti accumulati da Coccia. Fra i contributi presenti in questo numero si segnalano una poesia del futurista Ignazio Scurto dedicata a Boccioni “Morte attenderlo invano tra le X X X di filospinato e le rughe delle trincee rrrrrringhiante in ogni bomba di passaggio o miagolaaaaante nelle pallottole sornione…” e, sempre di Scurto, “Il poema del Golfo della Spezia”, “Ignazio Scurto who, although born in Verona, had been living in Milan. In 1933 he moved to Novara, where he edited an avant-garde journal called ‘Novara novecento’ and authored several articles on Futurism in Verona (W. Bohn, “The Other Futurism. Futurist Activity in Venice, Padua, and Verona”, 2004, p. 140). Si segnala anche l’articolo “Nostro Novecento. Il covo dei giovani pittori novaresi a Palazzo del Mercato” di Aloisius dedicato ad alcuni pittori novaresi del 900.
SKU: 34 n.957
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