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Gaetano Caporale

Memorie storico-diplomatiche della città di Acerra e dei conti che la tennero in feudo corredate di riscontri tra la storia civile e feudale della Campania

Napoli, Stabilimento Tipografico N. Jovene, 1890

In 8 (cm 15 x 23), pp. (4) + XXIV + 616 con 7 tavole fuori testo incise in litografia, di cui 1 ripiegata, + 1 tavola all’antiporta con ritratto inciso dell’Autore. Le tavole presentano fioriture diffuse dovute al tipo di carta diversa rispetto a quella del testo. Legatura rifatta in epoca in tela con piatti e dorso originali riapplicati. Rarissima edizione originale di questa storia della città di Acerra. Il frontespizio e l’antiporta sono preceduti da 2 fogli (4 pp.) con i nomi di coloro che prestarono consiglio all’Autore ai fini della pubblicazione suddivisi in promotori e soscrittori. “È un nitido e grosso volume stampato con molta cura, fregiato del ritratto dell’autore ed illustrato da sette tavole in litografia d’interesse storico-paleografico artistico e biografico. L’egregio uomo, che in tarda età regala alla sua diletta città natale l’importante lavoro, vi ha raccolto con intelletto d’amore e disposto con ordine cronologico preziose notizie della Città di Acerra e dei Conti che la tennero in feudo, corredandole di riscontri tra la storia civile e la feudale della nostra Campania. Dando ragione e concetto dell’opera, il modesto, quanto degno cultore delle discipline storiche e statistiche, afferma solo movente di questa sua pubblicazione essere stato ‘quello di dare un nuovo saggio del suo affetto per la terra natia e di preparare il terreno per la storica illustrazione della città pubblicando copiosi ed irrefutabili elementi’, augurandosi che altri sappia trarne pro per dare evidenza ad una storia compiuta della città di Acerra’ e dichiarando il suo studio ‘un semplice tentativo’… crediamo, egli non meriti punto la censura che a malincuore gli vediamo rivolta con laconismo cattedratico nell’ultimo fascicolo dell’Archivio storico napoletano, quando, pur lodando la raccolta di così notevoli documenti, la si giudica disordinata e sfornita di critica. Ci piace, subito, di dichiarare che non dividiamo un giudizio cosi severo, e lo riteniamo in gran parte infondato; pur dovendo riconoscere che alcune mende sieno incorse nell’opera, le quali, ben vero, non possono oscurare i molti pregi delle svariate ed erudite elucubrazioni in cui l’A. ha saputo dar prova del suo acume e della sua dottrina” (“Archivio storico campano”, volume 1, 1889, p. 345).

SKU: 55 n.724

600,00 €

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