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Niccolò Musmeci

Memoria intorno al laudemio

Napoli, Tipografia della Sibilla, 1847

In 16 (cm 12 x 19), pp. 171 + (1 bianca) + (1) + (1 bianca). Brossura rifatta con carta d’epoca. “Il primo lavoro che Musmeci mandò fuori in Napoli nel 1847, fu una ‘Memoria intorno al laudemio’. Agitavasi in quel tempo la quistione se i domini diretti nelle alienazioni dei fondi enfiteutici, le cui concessioni erano anteriori al 1819, avessero diritto, secondo il patto, a chiedere il laudemio in somma maggiore della cinquantesima, che le leggi nuove avevano stabilito come maximum di quella prestazione. Egli con ampia dottrina dimostrò come e quando ebbe origine il laudemio nel diritto romano, come si manifestò nei tempi di mezzo, e come da ultimo si stabilì nelle leggi civili del 1819. E propugnò che sotto l’impero di queste leggi, qualunque patto antico che elevasse oltre la cinquantesima il laudemio, dovesse dichiararsi nullo e inefficace; imperciocchè le nuove leggi, diceva, senza taccia di retroattività, debbano governare tutti i fatti nuovi che si svolgono sotto il loro impero, benchè derivino da atti avvenuti sotto l’impero delle leggi antiche. Era questa la teoria che aveva abbracciato nel 1842 la Corte Suprema di Giustizia di Palermo. I voti del Musmeci intorno alla convenienza di abolirsi la prestazione del laudemio vennero adempiuti dal Codice civile italiano, che stabili non essere dovuta alcuna prestazione al concedente per la trasmissione del fondo enfiteutico, in qualunque modo avvenga” (Luigi Sampolo, “Ricordanza di N. Musmeci e L. Mercantini”, 1872, p. 7).

SKU: 55 n.214

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