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Leroux Pierre

Malthus et les èconomistes ou y aura-t-il toujours des pauvres? Par Pierre Leroux. Nouvelle edition

Boussac, Imp. de Pierre Leroux, 1849

In 16, pp. (4) + IV + 344. Br. ed. con lievi danni al d. Ed. orig. in volume di questo scritto precedentemente pubblicato in "Revue Sociale" del gennaio-aprile 1846. Opera non comune del grande pensatore francese, tra i primi ad utilizzare la parola socialismo. Prima carbonaro poi sansimoniano, presto si distaccò da entrambi questi mondi nell’accorgersi quanto la principale problematica del mondo moderno fosse l’opposizione tra il concetto di libertà e quello del principio di società entrambi non sufficienti da soli. Così nacque il neologismo "socialisme", in antitesi al termine "individualisme". Leroux, in questa fase del suo pensiero, evidenziava come la libertà polverizzasse il corpo sociale ma anche come l’imposizione dell’uguaglianza soffocasse la libertà. Solo successivamente, dopo il 1845, Leroux spiega come l’essere socialisti (a questo punto il termine era già divenuto di uso comune) non dovesse mai comportare il sacrificio di termini quali egalité, liberté, fraternité, unité, ma dovesse riuscire ad unirli tutti al fine di limitare l’idea di società. Al centro egli mette lo sforzo individuale di tutti i cittadini, finalizzato alla costituzione di associazioni di ogni tipo, a discapito dello stato come motore della nuova società, opponendosi alla lotta di classe, alla dittatura rivoluzionaria. Il problema era la fratellanza fra tutti i cittadini. Essa non si poteva decretare ma doveva venire dai cittadini stessi, attraverso un senso di religiosità incentrata sull’umanità e la terra: la società laica si fa religione. Leroux nel 1843, sfruttando il fatto di essere stato in gioventù operaio tipografo presso Panckoucke, fonda una tipografia a Boussac. Attorno a questa iniziativa raccoglie un buon numero di adepti, tra questi George Sand (che risiedeva a Nohant), creando una sorta di comune agricola di spirito pre ecologista. Con la rivoluzione del febbraio del ’48, proclama la repubblica a Boussac, viene quindi eletto all’assemblea costituente e poi, successivamente, all’assemblea legislativa. Con il colpo di stato del dicembre ’51 è costretto all’esilio sull’isola di Jersey dove avrà Hugo come vicino. Tornato in Francia nel 1859, morirà nel 1871.

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