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Luciano Mondini, Gian Butturini

London by Gian Butturini

Verona, Editrice Saf, 1969

In 4° (cm 27,5 x 34), pp. (104). Qualche fioritura ai contropiatti e ai fogli di sguardia. Legatura editoriale in piena tela con sovraccoperta illustrata. Volume interamente fotografico con scatti realizzati da Gian Butturini a Londra. Due testi iniziali di Luciano Mondini e Gian Butturini ed exergo inziale al primo foglio bianco con una citazione di Robert Capa. Dal testo di Butturini: “Volti case strade luci rumore colore sesso ombre dolore vizio riso lacrime solitudine follia amore: gente gente gente gente. Questo diario di immagini – la mia Londra – è nato per un impulso interiore, repentino e violento come una sassata, è nato senza un disegno, senza una costrizione, vero e vivo, coerente e incoerente, grottesco e patetico, come contraddittoria e consequenziale, galvanizzante e opaca, sberleffo e pianto è la vita della metropoli”. Gianni Butturini, nato a Brescia nel 1935 e morto nel 2006, è stato un fotografo dalla vita avventurosa e dalla militanza politica: è stato a Belfast ai tempi dell’IRA, nella Cuba di Castro, in Cile con Allende poco prima del golpe di Pinochet, con Basaglia per il libro “Tu interni…io libero”. London è suo primo libro fotografico. Alla fine degli anni Sessanta, dopo anni di attività come grafico pubblicitario, sceglie infatti di cambiare vita, compie un viaggio a Londra, esplora la città, e inizia a scattare con la sua Nikon. Ritrae donne, vecchi, bambini, eroinomani, senza tetto, figli dei fiori. Le immagini sono trattate: spesso sgranate e impastate, in linea con le sperimentazioni visive nella fotografia del periodo. Nel 2017 Martin Parr cura la riedizione del volume ma, a 48 anni di distanza dalla sua uscita, un’immagine fa ora scandalo: quella di una bigliettaia afroamericana che è accostata, nella pagina a fronte, alla foto di una scimmia dietro le sbarre dello zoo. Il libro viene ritirato e Butturini, che era morto nel 2006, accusato ex post di razzismo. Ma è lo stesso fotografo, nell’introduzione, a specificare che quella donna è chiusa in una “gabbia trasparente”: “sola spenta e prigioniera…in una prigione di ghiaccio e solitudine” a denunciare, in maniera critica, la condizione esistenziale di quella donna che vende biglietti per la metro tra i flutti di un’umanità che scorre senza nemmeno vederla. Cfr. Martin Parr, Gerry Badger, “The Photobook: A History”, vol. III.

SKU: 29 n.5008

700,00 €

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