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Giuseppe Allievo

Lo stato educatore ed il Ministro Boselli

Torino, Tip. S. Giuseppe Collegio degli Artigianelli, 1889

In 8 (cm 16 x 23), pp. 47 + (1b). Dedica autografa al frontespizio. Brossura editoriale con bruniture ai piatti e sporadiche alle pagine. Importante saggio del pedagogista ed educatore vercellese, nato a San Germano nel 1830. Allievo fu erede della tradizione spiritualista italiana portata avanti da Rosmini e proseguita da Francesco Bonatelli e da Giovanni Maria Bertini. Per quanto riguarda l’educazione scolastica, l’Autore era contrario allo “Stato educatore” ma a favore di uno “Stato regolatore”. Non era mosso da una logica antistatalista in quanto affidava alla Nazione, e non allo Stato, il compito di conservare l’unità, la tradizione e i valori di un popolo, concependo il ruolo del governo come sussidiario e secondario. Allievo fu un teorizzatore della libertà d’insegnamento prendendo anche come esempio gli Stati Uniti in cui l’iniziativa privata nel sistema d’istruzione aveva avuto largo peso. Molto duro lo scontro con Paolo Boselli, Ministro dell’Istruzione durante i primi due governi Crispi. Boselli aveva ad esempio esentato dall’esame di ammissione al ginnasio gli studenti con licenza elementare conseguita nelle scuole statali, ma non gli studenti provenienti da scuole private, inoltre aveva varato una serie di provvedimenti invisi ad Allievo e contro i quali si scaglia appunto in questo testo.

SKU: 38 n.15330

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