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ROSA Ottorino

L’impero del Leone di Giuda. Note sull’Abissinia

Brescia, Stabilimento tipografico Lenghi & C. , 1913

In 4, cm 23 x 29,5, pp. 240 con moltissime illustrazioni fotografiche b/n nel testo. Con dedica autografa al frontespizio data Brescia 16 – 1 – 1928. 2 fotografie originali applicate alle pp. 5 e 6 (ritratto dell’autore e veduta di Massaua). Centinaia di annotazioni mss. di mano dell’autore apposte ai margini in ordinata grafia e memoria, anch’essa ms. alle ultime 2 pp. bianche inerenti ‘Avvenimenti che condussero alla caduta di Iarù ed all’assunzione di Ras Tufari alla reggenza dell’Impero’ (fatti accaduti successivamente alla pubblicazione dell’opera, dopo il 1914). Brossura editoriale con stemma dell’Abissinia applicato al piatto anteriore). Edizione originale rarissima stampata in soli 100 esemplari, come indicato nella breve prefazione ‘… questo libro, stampato in soli cento esemplari è destinato come ricordo a pochi amici …’. Esemplare interamente postillato in bella grafia ai margini. Queste aggiunte servirono alla redazione della seconda edizione, stampata nel 1935 (anch’essa rara) a cura dell’Ateno Bresciano. Nella stessa edizione troviamo pubblicato anche il ritratto fotografico qui in originale. Rosa, nato a Iseo nel 1854, arrivò ad Assab nel 1880 per dedicarsi ai commerci. Dal 1885 al 1896 fu nell’Harar, mentre nel 1903, dopo una lunga permanenza in Eritrea, fondò con altri connazionali, il Sindacato delle miniere aurifere di Cheren. Allo scoppio della Guerra mondiale tornò in Italia, per arruolarsi nonostante avesse 60 anni ma, in seguito, tornò in Africa dove risiedette fino a pochi anni prima di morire. L’opera che presenta una prima parte dedicata a un sunto storico dell’Etiopia, una seconda agli aspetti geografici e antropologici e una terza una breve grammatica e un dizionario della lingua Oromo o Galla, contiene una importantissima testimonianza delle vicende africane del poeta Arthur Rimbaud, anch’esso giunto nel Continente Nero nel 1880. I due si conobbero nel 1881 ad Aden e condivisero alcune spedizioni. Nell’opera, a pagina 207, è pubblicata la fotografia di giovane donna, con una nota di rilievo: ‘Questa donna conviveva nel 1882 in Aden col geniale poeta Arthur Rimbaud, il cui spirito di avventure condannò a peregrinare per mezzo il mondo. Era allora impiegato di una casa commerciale francese per conto della quale abitò parecchi anni in Harar e nello Scioa. Nato a Charleville (Ardennes) nel 1854, morì a 37 anni all’ospedale di Marsiglia dopo che per una grave malattia costituzionale aveva subito l’amputazione di una gamba.’. Rosa fu in rapporti con Rimbaud ad Harar e fu lui a scattare questa foto alla compagna del poeta, di nome Mariam, descritta come alta, graziosa, cristiana e alla quale Rimbaud aveva imposto una educazione occidentale. I due dovrebbero aver avuto circa quattro anni di vita in comune, ad Harar e ad Aden, tra il 1882 e il 1885, dopo di che fu liquidata, come peraltro testimoniato da una lettera del settembre 1885 ad un altro esploratore italiano, Augusto Franzoj, nella quale il poeta afferma di aver mandato via ‘quella donna’ irrevocabilmente.

SKU: 55 n.2202

800,00 €

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