In 16, pp. 272. Stemmino xilogr. al fr. Piccole mancanze al d. e ai p. Gore leggere alle prime 20 cc. Br. muta coeva. Opera anonima stampata a Foligno indirizzata al professore di teologia, anch’egli non nominato, di questo studente. Tuttavia, nella prefazione, l’A. fa riferimento a un episodio: di essersi cioè trovato in un consesso durante il quale veniva violentemente attaccato il libro del suo maestro "Della frequente comunione", accusato di essere un "ammasso di contraddizioni, di falsità, di massime empie ed erronee". Scrive quindi l’A.: "io non poteva sentire di più. Il sangue mi bolliva nelle vene e mi eccitava non poco la bile al vedere così vilipeso il mio gran Teologo e maestro". Il maestro è quindi identificabile in Antonio Arnaldo, teologo della Sorbona, autore appunto del "Trattato della frequente comunione" scritto per richiamare l’uso di questo sacramento sotto le regole dell’antica disciplina ecclesiastica. Il libro suscitò molte polemiche anche perché l’Arnaldo, nella prefazione, aveva definito Pietro e Paolo "i due capi della Chiesa", inserendo quindi anche il secondo apostolo fra i fondatori della Chiesa cattolica.
SKU: 40 n.1641
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