In 16, pp. 44. Br. rifatta con carta d’epoca. Interessante e rara lettera che si inserisce nell’ambito del dibattito per l’introduzione del principio della tolleranza dei culti in Liguria. L’Autore ricorda all’ecclesiastico cui si rivolge in questo scritto, Giuseppe Maria Cerisola, i precetti di carità cristiana verso chi erra e le massime di tolleranza che ne conseguono e lo ammonisce a non eccitare il fanatismo religioso delle masse più pericoloso di qualsiasi dottrina ateistica e miscredente. Contesta che la protezione dei principi abbia mai giovato al Cristianesimo. Propugna la libertà di pensiero e osserva che se in Inghilterra essa produsse il maggior numero di sette provocò allo stesso tempo le migliori apologie del Cristianesimo: "il savio e coraggioso e ben scritto opuscolo si chiude con una breve ma succosa rassegna delle vicende storiche della tolleranza e con un esame del progetto della Costituzione ligure…" (Ruffini, La libertà religiosa: storia dell’idea…, p. 282).
SKU: 46 n.1102
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