In 16, pp. 337-356. Br. rifatta con carta d’epoca. Estratto dagli Opuscoli scientifici e filologici di Calogerà (tomo XXIX). Saggio di Crivelli che riprende alcuni punti dell’opera del 1726 intitolata Memoria sulle forze vive, una dissertazione fisico-matematica che si inserisce nella polemica suscitata dal Leibniz mezzo secolo prima quando, allontanandosi dalle concezioni cartesiane, ridefinisce lo stato di moto-quiete dei corpi. Per Leibniz esistono due stati di moto-quiete dei corpi, cui corrispondono rispettivamente una forza viva e una forza morta che fanno sì che un corpo sia o non sia in movimento. Crivelli difende la concezione di Cartesio, rifiutando la distinzione tra forze vive e forze morte, e negando a queste ultime la possibilità di produrre movimento, ovvero velocità, in un corpo. Riccardi, 585.
SKU: 39 n.133
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