In 16, pp. XII + 490 + (2). D. rifatto. Firme di possesso alla sguardia e al fr. Br. ed. Saggio in cui Libero Tancredi (pseudonimo di Massimo Rocca) oppone alla rigidità formale dell’anarchia, intesa come dottrina politico-filosofica, l’energia liberatoria dell’anarchismo. L’A. critica inoltre la degenerazione idealistica dell’anarchismo contrapponendo l’anarchismo realistico di Bakunin. Scrive infatti: "l’anarchico idealista si trova in questo ginepraio inestricabile, perché è un autoritario psicologicamente, pur rifiutandosi di servirsi dell’autorità in pratica". Nell’utopia comunista, ad esempio, si ritrovano le ragioni stesse dell’impossibilità della sua attuazione: "proclama libera la collettività […] ma costruisce un cerchio oltre il quale la libertà non può trascorrere. Stabilisce un’unica forma di produzione o di scambio, e non dice perché ed in qual modo tale forma sarà accettata e rispettata da tutti […] o si permetterebbe ai proleatri di agire come vogliono, ed allora nessuno potrebbe prevederne le conseguenze; o si vorrebbe attuare il comunismo, ed allora bisognerebbe forzare chi non l’accetta".
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