In 4, pp. 67 + (1b). Br. rifatta con carta d’epoca. Disputa relativa all’eredità di Martino Capurro che nominò come erede fiduciario e procuratore ad votum Giacomo Gregorio Bacigalupo il quale non "ebbe la sorte di appagare il genio di chi aspirava all’intiera eredità del defunto" e perciò si vide presentare un ricorso da Francesco Antonio Capurro. Il ricorrente arrivava addirittura a sospettare che Bacigalupo avesse una qualche responsabilità nella morte di Capurro. Il magistrato decise quindi di assumere il possesso dei beni dell’eredità di Martino e deliberò la somma di mille lire in favore di Francesco Antonio.
SKU: 24 n.0864
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