In 24 (cm 7,5 x 13), pp. 96. Galleria di tarlo al margine interno inferiore delle pagine. Frontespizio con cornicetta tipografica e vignetta illustrata in xilografia. Cartonatura coeva. Rara edizione del pometto giocoso in cinque canti, scritto in dialetto napoletano da Giulio Cesare Cortese, e uscito in edizione originale a Napoli, per Tarquinio Longo, nel 1612, poi ristampato nel 1615. Il poema delle “vaiasse” ha per protagoniste le serve che insorgono contro i padroni che vietano loro il matrimonio. Il termine vaiassa ha assunto in seguito un’accezione negativa, ma nel Seicento la vaiassa era una donna rispettabile anche se svolgeva un ruolo servile. Il poeta presenta queste figure con tutti i problemi che sono propri di giovinette a servizio: il desiderio di maritarsi, la voglia di sfuggire alle voglie del padrone o quelle di farsi notare dallo stesso, il rapporto con le padrone. Di Giambattista Basile – qui presentato con lo pseudonimo di Gian Alesio Abbactutis – sono gli argomenti iniziali in versi, che precedono ciascuno dei cinque canti, e le prose finali. Manca nell’edizione critica delle Opere di Giulio Cesare Cortese di E. Malato che cita l’edizione del 1615. Non censito alcun esemplare nel sistema bibliotecario nazionale.
SKU: 55 n.1132
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