In 8, pp. 69-93. Estratto da ‘Giornale Napoletano di Filosofia e Lettere, Scienze Morali e Politiche’ (anno I, vol. I, fasc. 3, 1875). Br. rifatta. Saggetto relativo allo scritto di Tommaso Campanella, presente nelle carte manoscritte conservate alla Biblioteca casanatese, intitolato ‘Dialogo politico contro i Lauretani, et Calvinisti, et haltri heretici, che possi convincerli ogni mediocre ingegno, alla prima disputa, perchè il modo usato con loro è un allungar la lite; il che è specie di vittoria a chi mantiene il torto. Questo tiene l’Arcidica Massimiliano’. Quello che colpisce Fiorentino è il poco spazio che Campanella riserva nella sua opera alle questioni teologiche, affrontando invece una critica del Protestantesimo soprattutto dal punto di vista politico. Negli ultimi lavori di Fiorentino – scrive Alessandro Savorelli – ‘in cui la critica ha unanimemente riconosciuto la fase più matura del suo lavoro e del suo metodo storico […] egli provò a sondare il tema del rapporto Rinascimento/Riforma, non su un piano generale, ma attraverso il giudizio sul protestantesimo di alcuni autori classici del secondo Cinquecento (Campanella)’. (In ‘Fiorentino, Croce e il nesso Rinascimento/Riforma’, in ‘Filosofia e Storiografia’, Rubbettino, 2005). Chiminelli, ‘Bibliografia della storia della riforma religiosa in Italia’, p. 50.
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