In 8, pp. IV + 514 + (2). Firma di possesso al p. ant. Danni rip. e lievi mancanze al d. Fioriture sparse. Br. ed. Saggio di antropologia criminale. L’A. espone il metodo di studio nell’analisi del profilo medico-psicologico del criminale: in primo luogo, analizzando il crimine commesso, "formulo un primo giudizio di mera probabilità intorno allo stato d’animo dell’imputato prima, durante e dopo l’addebitatogli maleficio"; quindi "procedo all’interrogatorio minuzioso, ripetuto, variato del giudicabile; cerco con ogni mezzo di guadagnare la fiducia di lui, affinché m’apra, senza orpelli, il suo pensiero". Poi "passo allo studio somatico dell’individuo, e quasi che avessi da fare con un malato ordinario, con metodo rigorosamente clinico, cerco di assodare se esistano in lui anomalie congenite o avventizie". Secondo Ziino, l’antropometria, ovvero lo studio delle misure del cranio, è importante ma non fondamentale poiché, al di là dei centimetri e della circonferenza del capo, sono interessanti "le asimmetrie della faccia e del cranio, le sporgenze e le creste preternaturali, i vizii congeniti de’ sensi, le mostruosità sulle parti appendiculari e peculiarmente sugli organi genitali, le nevrosi determinate o indeterminate, le organopatie diatesiche, quali lo crofolismo, la rachitide, la pellagra". Infine, stabilito se l’imputato è di mente sana o malata, a seconda delle "risultanze combinate dell’esame psichico e somatico ritorno sopra al fatto, da cui aveva preso l’aire nel mio studio; lo considero come effetto di una determinata efficienza; lo raffronto sotto questo punto di veduta nuovo […] e mi determino a formulare il parere definitivo sulla ininmputabilità o l’imputabilità assoluta o parziale dell’accusato".
SKU: cat. n.96
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