In 16 (cm 13 x 19,5), pp. 51 + (1). Omaggio manoscritto dell’editore al piatto anteriore. Qualche sporadico segno con lapis blu ai margini del testo. Danni riparati al dorso. Brossura editoriale. Edizione originale di questo saggio, di cui esiste una ristampa del 1999, di Alberto Boccardi, figura di spicco della cultura triestina del secondo Ottocento e del primo Novecento tant’è che Silvio Benco, nella sua guida di Trieste, lo affiancò ad Italo Svevo tra gli autori del romanzo di “analisi”. Critico teatrale, fu anche autore di commedie e drammi. Il teatro di Ibsen giunse in Italia nel 1889 quando, a Torino, Emilia Aliprandi interpretò “Casa di bambola”. Ma fu senza dubbio la prova di Eleonora Duse, due anni più tardi, a far accendere il dibattito in Italia sul teatro del drammaturgo norvegese. Anche a Trieste si sviluppò un pensiero critico sul teatro ibseniano, ma gli intellettuali cittadini, che avevano già conosciuto Ibsen sulle scene tedesche, ed erano figli di una cultura mitteleuropea, aprirono la strada alla comprensione del teatro dell’autore scandinavo. Tra questi il saggio di Boccardi, gli interventi critici di Silvio Benco e di Carlo Michelstaedter, Scipio Slataper e Federico Sternberg.
SKU: 38 n.18341
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