In 8, pp. (8) + 302 + (2b). Legatura in mz. tl. mod. con angoli e tassello al d. Ed. orig. di questo interessante saggio sulla delinquenza femminile a Napoli analizzata alla luce di molteplici aspetti relativi alla condizione della donna nel Sud Italia agli inizi del Novecento: il lavoro, la lotta sessuale, la vita intellettuale e sociale, i condizionamenti del territorio, i fattori individuali (stato di famiglia, orfane, numero dei figli), il profilo psicologico. Fra i reati sono annoverati favoreggiamento e ricettazione, falsa testimonianza, delitti contro il buon costume, oltraggio al pudore, lesioni personali e minacce, risse, infanticidio, abbandono di incapaci, delitti contro la proprietà, reati di frode, meretricio, lotto clandestino. L’A. rileva come una possibile causa dell’aumento della delinquenza femminile sia da rintracciarsi nella perenne diminuzione delle nascite. Viene meno, in questo modo, il primario compito cui la donna è destinata; di pari passo l’aumento delle libere competitrici nel campo economico determina un aumento del delitto. Pertanto è necessario riconsiderare la questione della "emancipazione femminile" in quanto alla società – secondo l’A. – conviene conservare l’attuale moralità femminile. Un elemento comunque centrale nella valutazione del fenomeno è proprio quello legato al lavoro. Ampio spazio è riservato all’analisi della situazione delle detenute nel carcere della città con statistiche relative al numero degli arresti e dei rilasci, alle tipologie dei crimini commessi, alla condizione lavorativa e affettiva delle detenute.
SKU: cat. n.123
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