In 8 oblungo (cm 34,5 x 24 circa), pp. (4) con 19 tavole con illustrazioni a colori al recto, raffiguranti mobili in vari ambienti domestici, con caratteristiche tecniche al verso. Cartonatura editoriale. Non datato ma ascrivibile alla seconda metà degli anni Cinquanta. “Carlo Ratti (1890-1960) esordisce come scultore ligneo. Le sue piccole sculture di fanciulle in movimento sono scolpite nel legno con tale virtuosismo da sembrare modellate. Dalla scultura in legno al mobile intagliato il passo è breve. Nel 1922 apre a Monza con il fratello Mario un laboratorio di ebanisteria ed espone alla prima Biennale delle Arti decorative di Monza del 1923 un salotto di gusto secessionista. Sperimenta in questa occasione il compensato curvato per gli sportelli ricurvi di due mobili vetrina. L’azienda, specializzata nella produzione di mobili intagliati, è molto attiva. Si ingrandisce: negli anni Trenta conta un centinaio di addetti. Ratti, adeguandosi al gusto del momento, intraprende la produzione di mobili impiallacciati in radica di noce, moderni o in stile, che lui stesso disegna. Nel 1939 si trasferisce a Lissone, dove, coadiuvato dai figli Piera e Angelo e dal genero Piero Berruti, continua a produrre camere da letto e camere da pranzo, economiche ma pretenziose, per lo più in stile Chippendale, come vuole la moda più deteriore. Se in questo campo Ratti si dimostra convenzionale, si riscatta per la passione con cui affronta lo studio della curvatura del legno” (De Guttry, Maino, “Il mobile italiano degli anni Quaranta e Cinquanta”, 1992, p. 248).
SKU: 44 n.6113
70,00 €