In 8 (cm 14 x 21), pp. 37 + (3) con 1 tavola all’antiporta con ritratto fotografico di Guglielmo Marconi, protetto da velina, e 5 illustrazioni a piena pagina nel testo (ma 7 perché sono ripetute le illustrazioni 1 e 2). Firma di appartenenza al piatto anteriore. Brossura editoriale con piccoli danni riparati. Edizione originale di questo saggio in cui Temistocle Calzecchi dà conto dell’invenzione fatta da Guglielmo Marconi, che già nel 1895, nella villa di Grifone, a Pontecchio (Bologna), aveva, insieme al fratello Alfonso, ideato un apparato costituito da due organi principali: un trasmettitore ed un ricevitore. Nel circuito pila primario del rocchetto era inserito un tasto di Morse che consentiva di dare o interrompere corrente. Premendo il tasto di Morse, veniva lanciata la corrente producendo una serie di onde hertziane. Le onde colpivano il ricevitore facendo in modo che il telegrafo scrivente di Morse segnasse punti e linee secondo la maggiore o minore emissione di onde. A Temistocle Calzecchi (1853-1922), l’autore di questo saggio, inventore marchigiano, si deve l’invenzione del coesore, o coherer, detto anche occhio elettrico, l’organo vitale del ricevitore, che consentiva di diminuire la resistenza delle onde che colpivano il ricevitore. Alla scoperta di Calzecchi fecero poi seguito quelle analoghe di Branly in Francia e di Lodge in Inghilterra.
SKU: 38 n.18731
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