7 fascicoli in 8 (cm 15 x 21), pp. 31; 63; 66; 62; 71; 71; 107. Brossura editoriale. Raccolta dei numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7-8 pubblicati tra 1963 e 1966. I primi due numeri del luglio 1962 e del gennaio 1963 sono in realtà qui presenti nelle ristampe fatte nel 1965, i successivi sono invece nelle edizioni originali dell’anno di uscita (1963, 1964, 1965, 1965, 1966). Importante rivista che divenne la voce dell’omonimo gruppo di artisti e studiosi che a partire dal 1962, a Milano, diede vita a un gruppo musicale. Al NCI (e in particolare allo spettacolo Bella ciao) si deve la riscoperta e la diffusione di molti canti tradizionali e di protesta che rischiavano di essere dimenticati e oggi sono popolari, come Maremma amara, Sciur padrun da li beli braghi bianchi, o Addio Lugano bella. In particolare è a questo gruppo che si deve l’affermazione di Bella ciao come canzone simbolo della Resistenza italiana. Roberto Leydi e Gianni Bosio fondarono una rivista che si proponeva di studiare la canzone popolare italiana, con lo scopo dichiarato di recuperare una narrazione delle vicende storiche dal punto di vista del popolo. Nel 1963 si aggiunsero molti collaboratori interessate all’etnomusicologia e alla canzone politica fra i quali Fausto Amodei e Michele Luciano Straniero, che provenivano dall’esperienza torinese dei Cantacronache. Seguirono Cesare Bermani, Rudy Assuntino, Ivan Della Mea, Giorgio Bertero e molti altri.
SKU: 29 n.3740
250,00 €