In 8 (cm 14,5 x 20,5), pp. 72 copertine comprese con illustrazioni e spartiti musicali nel testo. Brossura editoriale. Sesto numero di questa rivista di cui uscirono in tutto 8 numeri dal 1963 al 1966 di cui 2 doppi. Concepito come una rivista ‘Il nuovo canzoniere italiano’ nasce senza lunghe discussioni teoriche, impaginato da Franco Magnani, in quel momento grafico per le edizioni Avanti! Viene stampato in multilith, volendo forse riecheggiare analoghe riviste americane, per esempio ‘Sing out’. La rivista divenne la voce dell’omonimo gruppo di artisti e studiosi che a partire dal 1962, a Milano, diede vita a un gruppo musicale. Al NCI (e in particolare allo spettacolo Bella ciao) si deve la riscoperta e la diffusione di molti canti tradizionali e di protesta che rischiavano di essere dimenticati e oggi sono popolari, come Maremma amara, Sciur padrun da li beli braghi bianchi, o Addio Lugano bella. In particolare è a questo gruppo che si deve l’affermazione di ‘Bella ciao’ come canzone simbolo della Resistenza italiana. Roberto Leydi e Gianni Bosio fondarono una rivista che si proponeva di studiare la canzone popolare italiana, con lo scopo dichiarato di recuperare una narrazione delle vicende storiche dal punto di vista del popolo. Nel 1963 si aggiunsero molti collaboratori interessati all’etnomusicologia e alla canzone politica fra i quali Fausto Amodei e Michele Luciano Straniero, che provenivano dall’esperienza torinese dei Cantacronache. Seguirono Cesare Bermani, Rudy Assuntino, Ivan Della Mea, Giorgio Bertero e molti altri.
SKU: 29 n.4769
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