In 8 (cm 17 x 24), pp. 63 + (3) di pubblicità su carta rosa. Gora al margine inferiore di entrambi i piatti. Brossura editoriale. Primo numero di questa rivista pubblicata a Torino nel solo anno 1924, di cui uscirono 12 numeri in 11 fascicoli, diretta da Marziano Bernardi, Lorenzo Gigli e Giuseppe Gorgerino, e poi chiusa per problemi finanziari. In questo primo numero spicca l’articolo di Piero Gobetti su Ruggero Ruggeri. Gobetti non risparmia critiche all’attore, in particolare per alcune scelte nell’Amleto, pur elogiandone ed apprezzandone le qualità. Per Gobetti Ruggeri è l’attore borghese nel suo lirismo declamatorio, che eccede qualche volta nel melodramma (ma da giustificarsi tenendo a mente lo stile di “crepuscolo e pascolismo” dell’epoca in cui recita), è l’attore blasé necessariamente sonnacchioso, l’enfant gaté che piace alle signore e ai signori borghesi seduti in platea. Il suo Amleto è “pensato e pensoso: più decadente che shakespeariano, chiuso in una coerenza di melancolia pessimistica e ignaro dei lavori di ironia con cui Shakespeare ha tormentato il suo poeta vittima di finzioni metafisiche, inguaribile ricercatore di rime, burlato dalla sua stessa dialettica. Le colpe dell’Amleto di Ruggeri non sono piccole […] ma sa poi restare fedele alla sua lirica, e colorirci una figura coerente: morbido e raffinato, riflessivo e dubbioso, commosso e sensibile. Ci par di avere un tipo mistico dell’aristocrazia”. Gobetti conclude dicendo: “Ci voleva Pirandello perché Ruggeri si svegliasse…” ravvisando proprio nell’attore pirandelliano una delle voci più originali del teatro contemporaneo.
SKU: 34 n.1099
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