In 16 (cm 10 x 15,5), pp. 264. Vignetta xilografica al frontespizio raffigurante due stadere. Legatura coeva in piena pergamena. Seconda edizione (edizione originale Genova, 1617, con titolo diverso “Il cittadino di republica… alla valorosa gioventù genovese”) di quest’opera di Ansaldo Cebà (1565-1623) sul cittadino ideale ristampata anche nel corso dell’Ottocento. L’A. avverte che la sua trattazione è rivolta a qualunque cittadino “o povero o ricco, favorito od oltraggiato, o piccolo o grande che sia” anche se poi, scorrendo le pagine, si capisce che il cittadino presupposto dal Cebà appartiene a un ceto privilegiato. “Dovrà infatti essere filosofo, prudente, forte, giusto, temperato, clemente, stimabile, verace, piacevole nonché provvisto di quelle doti di istruzione, potenza, magnificenza, liberalità, magnanimità, nobiltà che sono unicamente appannaggio dei ceti elevati. Altrimenti, come potrebbe, il cittadino previsto dal Cebà, ‘peregrinare sei anni per avere esperienza de’ governi pacifici e de’ militari’, astenersi dal ‘trattar molto con gli ambasciatori de ‘ Principi forestieri’… Ma questo è un breviario per un ideale cittadino destinato ad attingere le alte cariche dello stato! Dismemorandosi di aver dedicato il suo trattato anche a un individuo povero, oltraggiato e piccolo, il Cebà scopre la vera essenza del personaggio che ha dinanzi agli occhi… delineando la figura di un ‘grande’ , o un futuro grande” (Rodolfo De Mattei, “Studi in memoria di Carlo Esposito”, vol. 4, 1974, p. 2349.).
SKU: 55 n.1267
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