2 voll. in 8 grande, pp. XX + 593 + (3b); XXIII + 348 + (2b) con tavv. sinottiche anche rip. f.t. Timbretti delle edizioni Bocca all’occhietto e al fr. Legatura in p. tl. coeva con tit. e filetti oro ai d. Fa parte della collana “Biblioteca Antropologico-Giuridica”, serie I, vol. XXV. Fondamentale e rara ed. orig. di questo primo studio sull’argomento ispirato alle dottrine positiviste di Ferri e Lombroso. Il fenomeno del vagabondaggio è studiato alla luce dell’antropologia, del diritto penale, della sociologia e della criminologia. Di particolare interesse e importanza la parte dedicata ai mezzi di correzione e prevenzione del fenomeno in Europa (Inghilterrra, Irlanda e Scozia, America, Germania e Austria, Francia e Belgio, Svizzera, Norvegia e stati nordici, Russia). In Norvegia, ad esempio, la sanzione per i vagabondi consisteva nella detenzione in uno stabilimento di lavoro obbligatorio, prevalendo quindi il carattere preventivo rispetto a quello repressivo. In Germania il vagabondaggio è considerato un reato contro l’ordine pubblico, di coseguenza i vagabondi venivano arrestati, come in nel Regno di Sardegna, in cui erano punibili con l’arresto da tre a sei mesi di carcere. Catalogo Fondo Achille Loria, 334, p. 36.
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