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(Norberto Rosa)

I cattivi medici. Poemetto piemontese

Susa, Stamperia di Gerolamo Gatti, 1830

In 16 (cm 11,5 x 18), pp. 63 + (1). Brossura muta coeva. Edizione originale e unica non datata, ma ascrivibile al 1830 circa (Collino lo data 1830, Clivio 1832), di questo poemetto in ottave in dialetto piemontese in cui l’A. prende di mira con la sua satira i cattivi medici. “Si tratta certamente di un’operetta giovanile, che risente nella forma, nello svolgimento, nel concetto nella strofe scelte, delle ‘Follie religiose’ di Edoardo Calvo ma che appunto per questa ragione è notevole, perché riattacca il Rosa direttamente al miglior classico della nostra poesia dialettale e lo dimostra indipendente, come artista, dal Brofferio, di cui troppe volte lo si è definito pedissequo imitatore”. Nella canzone finale “Sull’aria. Coul bel temp l’è propri vnù”, il Rosa “trova la forma metrica e strofica più adatta, si piega a quel senso di facile musicalità che rende piacevole la poesia piemontese, ed inizia la sua vera opera di poeta dialettale giocoso, bonariamente satirico in qualche accenno pungente, ma senza fiele. Non esita, ad esempio, a riprendere il motivo calviano della ‘Vita d’campagna’ e, dopo averne celebrate con grazia leggermente ironica le gioie rusticane, conclude con una sestina sprizzante di irresistibile arguzia, in cui si sente prima l’eco larga del riso di Antonio Guadagnoli, poi, negli ultimi due versi, il sarcasmo acuto e vibrante di Giuseppe Giusti…” (Luigi Collino, “Storia della poesia dialettale piemontese dalle origini sino ad Angelo Brofferio con molti documenti inediti o rari”, 1924, p. 203-204).

SKU: 55 n.1330

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