In 8, pp. (4) con un ritratto fot. di Tomea a p. 1 e un’ill. n.t. Lieve taglietto al d. Piega nel mezzo Br. ed. Testo di presentazione di Filippo De Pisis della mostra di Fiorenzo Tomea alla vetrina Chiurazzi in via del Babuino a Roma. La medesima presentazione era già stata pubblicata nel catalogo della mostra di Tomea alla Saletta degli Amici dell’Arte nel marzo del 1950. Fiorenzo Tomea nacque a Zoppè di Cadore nel 1910, entrò giovanissimo all’Accademia artistica Cignaroli di Ferrara, segnalandosi subito fra gli allievi migliori e legandosi d’amicizia con Giacomo Manzù e Renato Birolli, allievi nella stessa Accademia. Tramite questi ultimi entra in rapporto con Sassu, Cantatore, Cassinari e il gruppo degli artisti di Corrente a Milano, dove, all’inizio degli anni ’30, conosce Edoardo Persico, il critico cattolico napoletano che ne apprezzò subito la pittura ‘chiara e piena di senso’ e che nel ’31 lo presentò a Milano in una collettiva insieme a Grosso, Cortese, Birolli, Manzù e Sassu. Nell’arte del seondo dopoguerra Tomea segue un proprio personale itinerario artistico in cui alle suggestioni del postimpressionismo europeo si accompagna il progressivo riaccostamento alla pittura di alcuni maestri italiani come Arturo Tosi, Giorgio Morandi e Carlo Carrà.
SKU: 43 n.51
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