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De Sismondi Jean Charles Leonard Simonde

Etudes sur l’èconomie politique par J. C. L. Simonde De Sismondi. Tome premier (-deuxieme).

Bruxelles, Societè typographique belge, 1837-38

In 8, pp. X + 328; (4) + 344. Qualche lievissima gora, rare puntinature. Br. ed. con poche manc. alle cuffie. Edizione pubblicata nello stesso anno della prima. Rappresenta una delle più importanti opere economiche di Sismondi e raccoglie una serie di scritti dedicati a produzione e consumo, redistribuzione del reddito, la schiavitù, le condizioni dei coltivatori irlandesi, le condizioni dei contadini della campagna romana. Sismondi fu in principio divulgatore delle teorie smithiane, poi divenne uno dei principali critici del sistema capitalistico, tanto da essere considerato tra i precursori del socialismo anche se la critica marxista lo bollerà, in seguito, come piccolo borghese. Fu in particolare l’osservazione degli effetti dell’industrializzazione in Inghilterra che porterà Sismondi su posizioni umanitarie e che lo farà essere il primo economista a enunciare il principio di redistribuzione della ricchezza. Il liberismo economico è la principale causa della miseria dei lavoratori, la concorrenza ha come effetto la diminuzione dei salari. Inoltre l’introduzione delle macchine non favorisce altri che il padronato. Tra le soluzioni prospettate, Sismondi ipotizza la riduzione dell’orario di lavoro, l’eliminazione del lavoro minorile e la cassa malattie e vecchiaia. Talvolta considerato un economista incoerente, non essendo in realtà succube di paradigmi dominanti, cercò una sistematica teorica per spiegare i meccanismi di dominio dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura finalizzati alla sopravvivenza. Einaudi, 5301.

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