In 8 (cm 17 x 26), pp. 41 + (1 bianca). Fioriture sparse alle pagine. Brossura editoriale. Discorso di Pietro Gioia, nipote di Melchiorre, letto nell’adunanza generale dei soci contribuenti della Società degli Asili di Piacenza il 29 marzo 1842. Pietro Gioia fu accusato di carboneria e comunismo e di essere membro della setta dei Sublimi Maestri Perfetti sotto il nome fittizio di Anco Marzio. Assolto per mancanza di prove, grazie anche al fatto che Maria Luigia volle che gli arrestati fossero giudicati da giudici parmensi e non austriaci, rivestirà ruoli amministrativi importanti: sarà Segretario della Camera di Commercio e pubblicista attivo nel diffondere idee risorgimentali.
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