In 8, pp. 72. Qualche lieve mancanza al marg. sup. del p. ant. Br. muta coeva. Interessante pubblicazione relativa alla vicenda che investì il vescovo di Mantova Pietro Rota accusato dalla procura della città di aver violato alcune leggi dello stato durante l’omelia tenuta il giorno dell’Epifania. Rota fu condannato a sei giorni di carcere – che scontò – e al pagamento di una lieve ammenda. Molto contrastata la figura di questo vescovo proveniente da Guastalla "preceduto a Mantova da una fama di ‘severa intransigenza e di inflessibile rigorismo’. Ancor prima che mons. Rota raggiungesse la nuova diocesi la stampa locale iniziò una vibrante campagna denigratoria. Fu definito da ‘La Favilla’ un ‘Radeschi prete’ e un ‘inquisitore spietato’… In questo clima decisamente ostile in Rota maturò ben presto l’idea di fondare un giornale cattolico che contrastasse la propaganda anticlericale della stampa locale". Fondò quindi il giornale ‘Il Vessillo cattolico" affidandone la direzione a don Francesco Gasoni. "Il giornale fu strettamente sorvegliato dalla polizia e dalle autorità governative a causa del fatto che mons. Rota non aveva richiesto il regio exequatur, rinunciando così alle rendite vescovili dovute e confermando la sua fama di strenuo oppositore al governo…" (Castagnoli-Ciaramelli, Un secolo di stampa periodica mantovana: 1797-1897, p. 262 e ss.).
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